Oggi si decide il futuro del campionato di calcio di Serie A. Il giorno della verità è arrivato: questa sera, alle 18.30, il ministro dello sport Vincenzo Spadafora terrà un summit con gli “stati generali” del calcio (non solo il presidente della Figc, Gravina e della Serie A, Dal Pino: in videoconferenza saranno collegate tutte le Leghe e le componenti, Aic compresa).
Finalmente si conoscerà la data di ripartenza della Serie A e, con ogni probabilità, della Serie B. La Serie A “balla” tra il 13, data preferita dalla maggioranza dei club, e il 20 giugno mentre la Serie B ha individuato un periodo tra il 20 e il 27 di giugno.
Certamente si ricomincerà, ma i nodi da sciogliere sono diversi e anche parecchio intricati. Soprattutto, ovviamente, per la Serie A. Su tutti il protocollo medico e il dossier “partite in chiaro”. Il ministro è tornato alla carica per trasmettere una “Diretta gol” ma non vi sono margini per riuscire a trovare un accordo con la Lega di A e le emittenti, vincolati come si è da questioni legali, contrattuali (le ingiunzioni di pagamento dei club verso Sky per l’ultima rata sono quasi un dato di fatto) e concorrenziali (anche la Rai si è detta contraria a meno di… contropartite).
La Lega potrebbe mediare proponendo una vecchia idea: ripartire il 12 e 13 giugno con le due gare di ritorno delle semifinali di Coppa Italia tra Juve-Milan e Napoli-Inter che, di competenza Rai, sarebbero visibili in chiaro su tutto il territorio Nazionale. Poi, dal 20 giugno, via al campionato con i quattro recuperi della 25ª giornata.
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