Il calcio professionistico in Italia è pronto a ripartire. Lo farà dopo oltre due mesi di stop a causa dell’emergenza Covid-19. Si comincerà, come ormai noto, con le semifinali di Coppa Italia il 13 e 14 giugno, mentre la finale si disputerà il 17. Il campionato ripartirà invece il 20 giugno, con il via alla Serie A con i recuperi della 25ª giornata.
Il presidente della Figc Gabriele Gravina è intervenuto ieri ai microfoni di Sky Sport per fare un punto sulla ripresa del calcio nel nostro Paese. “Siamo pronti a ripartire, ma sempre vigili perchè i rischi sono ancora molto alti. Fondamentale è stata la guida della UEFA – ha sottolineato il numero uno della Figc. Sapevamo che fra le big 5, l’Italia non poteva rimanere estranea. È stato molto utile coordinarci con la Uefa”.
La preoccupazione è stata molto forte, abbiamo vissuto momenti di grande difficoltà in un mondo in cui siamo costretti molto spesso a convivere col mecenatismo e col cialtronismo. Questo mi ha portato, più di una volta, insieme ai miei amici delle componenti e delle leghe a fare uno sforzo per oltrepassare i filosofi dell’ovvio, i fautori del piano B, gli anfitrioni dell’emergenza, i sostenitori del ‘tutto non si può fare’. Abbiamo vissuto momenti di grande difficoltà, ma vi garantisco che abbiamo sempre avuto la consapevolezza che il calcio doveva ripartire perché rappresenta per tutti i tifosi un momento di grande condivisione e passione”. In caso di nuovo stop del campionato e impossibilità di disputare, per ragioni di tempo, play-off e play-out, ci sarà una cristallizzazione della graduatoria, ma bisognerà far ricorso a un algoritmo che proietta la classifica di quel momento a fine campionato – ha commentato Gravina – abbiamo sempre limitato quello che in tanti hanno invocato come piano B, ma andava al di là delle esigenze di natura tecnica – ha sottolineato il numero uno della Figc – il nostro piano B è un piano strutturale, molto chiaro, contenuto nella delibera dell’ultimo Consiglio federale e prevede, in caso di momentanea sospensione della stagione regolare, il ricorso a playoff e playout, per mantenere il principi meritocratici. Altrimenti bisognerà ricorrere ad un algoritmo che approveremo prima della ripartenza del campionato. Lo proporremo al Consiglio federale dell’8 giugno e terrà conto di diversi fattori legati a elementi oggettivi per arrivare comunque alla definizione di questo campionato”.
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