AGGIORNAMENTO DELLE 15.45 L’Umbria è in fascia arancione dal 16 gennaio. Il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza. Fascia nella quale finiscono anche Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia e Valle D’Aosta.
(ARTICOLO ORIGINALE DELLE 11.30) Notizie per niente rassicuranti per gli sciatori italiani. La chiusura degli impianti da sci durerà pertanto fino al 15 febbraio mentre piscine e palestre, addirittura, non riapriranno prima del 5 marzo. Gli sciatori e tutti gli amanti della neve, che speravano di poter godere delle abbondanti nevicate delle ultime settimane, dovranno armarsi di pazienza ed attendere almeno un altro mese prima di tornare a invadere le piste da sci. Lo sport continua pertanto un anno davvero da dimenticare. Ancor più prolungato infatti sarà lo stop per palestre e piscine: il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, a fine dicembre, aveva dichiarato che l’obiettivo fosse quello di riaprire in sicurezza a fine gennaio ma purtroppo i nuovi dati e la situazione critica anche in tutta Europa hanno sconsigliato l’apertura e convinto il Governo a proseguire sulla strada della linea dura.
Di seguito, in sintesi, tutti i provvedimenti emanati dal governo nel nuovo Dpcm
Gli impianti da sci rimangono chiusi fino al 15 febbraio, palestre, piscine e cinema fino al 5 marzo, i musei potranno aprire dal lunedì al venerdì ma solo in fascia gialla, cibo e bevande potranno essere acquistati nei bar solo fino alle 18: il governo – come riporta Il Corriere della Sera – conferma la stretta nel nuovo Dpcm approvato per fermare i contagi da Covid-19 in vigore dal 16 gennaio. E fissa il calendario dei divieti. Mantiene il sistema di divisione dell’ Italia per fasce di colore e in attesa del monitoraggio di questa mattina conferma che le regioni a rischio alto andranno automaticamente in arancione. Ribadisce il coprifuoco dalle 22 alle 5 e l’ obbligo di mascherina all’ aperto e al chiuso. “I segnali che arrivano dagli altri Stati europei non sono buoni. Da noi ci aspettiamo un Rt più alto, potrebbe sfiorare 1,10, la settimana scorsa era 1,03”, avverte il ministro della Salute Roberto Speranza. Secondo gli ultimi dati da lunedì 18 gennaio potrebbero essere fascia arancione Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Puglia, Umbria e Veneto. In bilico verso il rosso ci sono invece la Lombardia, l’ Emilia-Romagna e la Calabria. Potrebbero rimanere in giallo Toscana, Molise e Campania.
Non si potranno superare i confini anche se le regioni sono in fascia gialla. Secondo il nuovo provvedimento “fino al 15 febbraio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”. Fino al 15 febbraio è dunque vietato andare nelle seconde case che si trovano fuori regione. Se si è residenti in una regione in fascia arancione è vietato andare nella seconda casa fuori Comune. L’ unica deroga riguarda motivi di urgenza, ad esempio la riparazione di un guasto oppure per recuperare oggetti o materiale indispensabile. Lo spostamento deve durare il tempo di risolvere il problema.
Il Dpcm prevede inoltre che da lunedì 18 gennaio – salvo in area rossa – nelle scuole superiori di secondo gradi riprendano le lezioni in presenza almeno al 50 per cento e fino ad un massimo del 75 per cento delle ore di lezione. Per le scuole dell’infanzia, per le elementari e le medie (salvo in area rossa) la didattica continuerà a svolgersi integralmente in presenza. Il governo – riporta Il Corriere della Sera – ha inserito la norma sulle visite ad amici e parenti che rischia di suscitare polemiche visto che limita gli incontri nelle abitazioni private. Decide infatti che nelle regioni in fascia gialla «lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, nell’ ambito del territorio comunale, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, “oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”. Rimane la deroga sugli “spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.
Nelle regioni rosse o arancioni bar e ristoranti rimangono chiusi, in quelle gialle potranno invece aprire fino alle 18 sempre con la regola di massimo quattro persone al tavolo. Dopo le 18 è sempre consentita la consegna a domicilio, ma per i bar sarà vietato l’ asporto. Una misura decisa per evitare assembramenti di fronte ai locali. Rimane “consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati”.
Slitta, come detto, la riapertura degli impianti da sci inizialmente prevista per il 18 gennaio. Nel nuovo Dpcm – spiega Il Corriere della Sera – è scritto che “a partire dal 15 febbraio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali”, ma dovranno comunque essere messe a punto “apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome” che dovranno essere “validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”. I musei e le mostre sono aperti “dal lunedì al venerdì con esclusione dei giorni festivi” e con ingressi contingentati.
Ancora chiusi rimangono i cinema e i teatri. Fino al 5 marzo è stato prorogato il divieto di apertura di palestre e piscine ma già la prossima settimana il Cts potrebbe approvare le nuove linee guida proposte dal ministero dello Sport e autorizzare almeno le lezioni individuali. Nelle regioni con “scenario di tipo 1 e livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti” scatta la fascia bianca e tutte le attività potranno essere aperte.
© Riproduzione riservata