Il Comune di Assisi ha superato la prima fase per accedere al finanziamento previsto dal Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) nell’ambito di “Sport e inclusione sociale”. Un finanziamento da 4 milioni di euro chiesto per due importanti e innovativi progetti, tra cui la riallocazione del Centro federale di pugilato – la
palestra, il museo e la futura Accademia del pugilato. Una vittoria resa possibile anche grazie alla Federazione pugilistica italiana, visto che la sinergia con una
Federazione sportiva nazionale era requisito indispensabile e obbligatorio).
Motivo per cui di “una bella novità per la nazionale di pugilato, uomini e donne, che vive e si allena al centro tecnico della Fpi ad Assisi” parla il presidente della federboxe Flavio D’Ambrosi, annunciando che ci sarà “un potenziamento del centro federale di Assisi che rimane il fiore all’occhiello della Fpi. Grazie ai fondi messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento dello Sport), a cui ha avuto accesso il Comune di Assisi – spiega il presidente – l’attuale centro federale sarà spostato nell’edificio attiguo, il Pala Eventi, che sarà oggetto di un’importante riqualificazione e potenziamento”. Per D’Ambrosi, “il nuovo centro federale sarà verosimilmente pronto entro il primo semestre del 2023, e ospiterà le nazionali azzurre, l’Accademia internazionale di formazione, la Scuola nazionale di formazione Fpi ed eventi pugilistici nazionali ed internazionali”. “Il nostro nuovo centro – continua il n.1 della Fpi – sarà dotato di tutti i confort, dalla palestra completamente attrezzata, alle aule per i corsi e a una nuova zona parcheggio. Inoltre il Comune di Assisi rinnoverà l’attuale Convenzione a favore della Fpi, cedendo la struttura sportiva, ristrutturata, per trenta anni”.
Ma D’Ambrosi è convinto che sia necessario un “percorso di decentramento e potenziamento delle strutture federali”. Ecco perché “sarà fondamentale individuare prima della fine di questo quadriennio, due nuove strutture, una al nord e nel sud d’Italia, che possano fungere da centro federale per lo svolgimento di specifici collegiali interregionali utili alla selezione dei nuovi giovani talenti poi avviati ad Assisi”.
Quanto al panorama generale, “il mondo del pugilato necessita di un radicale cambiamento nel modo di pensare, di agire e di gestire. Le vicissitudini dell’Iba e le conseguenti decisioni del Cio, soprattutto quella relativa ai Giochi olimpici 2028 (boce fuori dai Giochi dal 2028 ndr), ne danno ampia testimonianza. Non è da meno, però, il mondo professionistico dove affiorano, ormai da anni, sigle internazionali che inflazionano e svalutano titoli e carriere dei pugili. Sigle che prendono vita come funghi nei boschi dopo la pioggia; ma i funghi, per lo più, sono almeno commestibili”.
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