(Stefano Berti) Speciale intervista esclusiva ad Andrea Ranocchia nel bellissimo scenario del Borgo Antichi Orti Assisi, luogo che è sede della sua nuova avventura imprenditoriale e da dove, pochi mesi fa, lo stesso ex calciatore dell’Inter ha dato l’addio al calcio, dopo la breve parentesi al Monza di Berlusconi e Galliani, chiusa a causa di un brutto infortunio. Per Assisi Sport, intervistato dal direttore del gruppo editoriale Assisi News Stefano Berti, Andrea Ranocchia ha ripercorso la sua carriera, partendo dai primi calci nella vicina Bastia Umbra, dove è cresciuto, con la maglia dello Sporting Club Bastia quando era bambino.
“Non ho iniziato giocando a calcio, addirittura facevo karate – ha raccontato – poi mi sono stancato quasi subito e sono passato al pallone. Le giovanili a Bastia, la maglia del Perugia portato da mister Rossi, l’incontro con Pietro Montanelli allenatore a cui tengo molto, poi ad Arezzo e Antonio Conte, mister fra i primi al mondo” – ha sottolineato l’ex difensore a riguardo di un allenatore che ha significato molto per la carriera di Andrea Ranocchia. A Bari un grande campionato di Serie B vinto, allora giovane promessa del calcio italiano, prima acquistato dal Genoa. (Continua dopo il video dell’intervista – CLICCA QUI)
Una chiacchierata a 360°, passeggiando per il Borgo a lui caro: “Bellissima e significativa l’esperienza in Inghilterra all’Hull City, un campionato diverso e avvincente, dove, in Inghilterra, anche il modo di vivere la partita e la vita in generale è lontano da quello italiano”. Fra le sue esperienze, prima della Premier League, anche una alla Sampdoria.
L’Inter, praticamente “è casa, dove ho tantissimi amici” – ha sottolineato Ranocchia – uno Scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana in nerazzurro. “Giocare a San Siro davanti a 80 mila persone è significativo, ci si arriva step dopo step, una volta che l’arbitro fischia il pubblico non lo vedi. A Milano stavo bene, mi hanno accolto premiandomi pochi giorni fa fra tanti applausi allo stadio, ho tanti amici e li sento spesso ogni giorno”. Sull’attaccante più forte mai marcato? “Senza dubbio ‘il principe’ Milito, poi mio compagno di quadra, anche lui per sempre nella storia dell’Inter” .
Fare il calciatore professionista significa impegno e sacrificio, “ma nessuno ti obbliga a farlo, è una scelta” – ha precisato Andrea Ranocchia da Assisi – la parentesi Monza e l’elogio per Silvio Berlusconi ed Adriano Galliani: “Due signori veri, conoscendoli ho capito perché al Milan vinsero tanto. Bella e breve l’esperienza al Monza, ma sull’addio al calcio (comunicato via social proprio da Assisi, ndr), non tornerei indietro, ho deciso di lasciare non ne avevo più”.
Una parentesi importante dedicata agli amici di sempre e all’essere una persona educata ed umile… Il motivo per il quale anche all’Inter tutti ti volevano bene?: “Credo e spero di si – sorride Andrea Ranocchia – ho sempre continuato a coltivare le amicizie di casa mia, e lo faccio nuovamente ora ancora di più adesso. Da quanto sono stabilmente in Umbria ci vediamo più spesso con tutti, con mogli e bambini siamo davvero in tanti. Anche a Milano avevo amici, questi però sono quelli con i quali sono cresciuto”. La maglia della nazionale, e quella “emozione unica, anche per i cuori più duri, chiamato per la prima volta da cesare Prandelli”.
Ora ad Assisi, dove fa l’imprenditore, e il Borgo Antichi Orti. “Qui è casa, un’altra casa, qui ci sono nato. In questo momento con il calcio voglio staccare, mi dedico alla mia famiglia, a mia moglie Giulia e ai miei bambini. Vado in palestra, cerco di riprendermi dall’infortunio, ma ho voglia di fare altro, dedicarmi agli amici, a questo posto dove ho investito molto. Un luogo storico, antico, una volta di proprietà dei benedettini, con la Basilica di San Francesco di Assisi, impotente, che ogni giorno è una nuova scoperta. Offriamo accoglienza, con tradizione e innovazione, qui vengono a trovarci ogni anno – ha sottolineato l’ex capitano dell’Inter – persone da tutto il mondo, in questo territorio di pace, serenità, e cultura. Certo che vengono tanti interisti – sorride – ma anche tanti tifosi di altre squadre, perché mi fa davvero piacere essere apprezzato da tutti: vi aspettiamo tutti ad Assisi!”.
Infine l’attualità di quel mondo da cui oggi vuole stare un po’ più lontano: “L’Inter si sta riprendendo in campionato, ma il Napoli di Luciano Spalletti, che ho avuto come allenatore, va davvero molto veloce. A gennaio vedremo se sarà in grado di arrivare in fondo e vincere. Simone Inzaghi è un bravo allenatore. Sono felice per il Monza, conosco l’allenatore Raffaele Palladino, ci ho giocato insieme, ha saputo ingranare la giusta marcia stupendo tutti, faranno bene, lui è bravissimo”. Il mio sogno oggi? “Ripeto, la mia famiglia, Giulia e i miei bambini, riposarmi con il piacere di scoprire la quotidianità e vivere qui in questa terra unica, genuina, ricca, dove i miei figli potranno crescere bene”. Grazie Andrea, è stato interessante, soprattutto spontaneo, insomma è stato bello.
Foto©️Redazione Assisi Sport, gruppo editoriale Assisi News
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