“Il pugilato è uno sport antichissimo e popolare che guarda con ottimismo al futuro nonostante le difficoltà e gli stereotipi che ne hanno talvolta offuscato l’immagine”. Così Franco Falcinelli, presidente onorario EUBC e della Federazione Italiana Pugilato, evidenzia – in un articolo ripreso da Tempo Sport, rivista dello CSAIn, Centri Sportivi Aziendali Indistriali – come la disciplina, spesso fraintesa come violenta a causa della sua gestualità tecnica, sia in realtà una nobile arte fondata su valori educativi, formativi e terapeutici. Il presidente onorario di EUBC e FPI, afferma che “nonostante la narrazione distorta dei media, che troppo spesso tendono a enfatizzare attitudini aggressive, il pugilato rimane ricco di un fascino legato a valori morali. Il legame dello sport con figure iconiche quali Muhammad Ali, Teofilo Stevenson e Primo Carnera incarna non solo la forza atletica ma anche i valori culturali e sociali, riportando alla memoria storie di atleti esemplari”.
Falcinelli parla “degli importanti progressi della disciplina, in particolar modo riguardo l’ingresso delle donne nelle competizioni internazionali: grazie all’impegno delle federazioni e a sostenitori come il prof. Umberto Veronesi, infatti, nel 2001 è stata ufficializzata in Italia la pratica del pugilato femminile, culminata con la storica partecipazione alle Olimpiadi di Londra 2012. Il dilettantismo italiano – sottolinea il presidente – ha conquistato una posizione di rilievo a livello mondiale, mentre il professionismo soffre oggi di una flessione rispetto al passato. Tuttavia, giovani talenti italiani e stranieri potrebbero riportare la disciplina ai vertici internazionali, sempre che si investa nella formazione di tecnici qualificati e nella promozione della “boxe amatoriale” come sport per tutti”.
Franco Falcinelli – presidente della Accademia Internazionale del Pugilato che sta per nascere ad Assisi i cui lavori sono in corso al Palaeventi – ci tiene a diffondere il messaggio che “il pugilato non sia solo competizione, ma anche educazione e terapia. Programmi come la “Boxe Educativa” in Francia e la “Fit Boxing” dimostrano il potenziale della disciplina nel combattere il bullismo e favorire il benessere fisico e mentale, con applicazioni promettenti persino in ambito medico come, ad esempio, nella cura del Parkinson”. Il presidente ribadisce infine che “nonostante le sfide affrontate negli anni il pugilato conserva il suo potenziale unico: “(…) la disciplina morirà solo quando l’uomo e la donna nasceranno senza mani. Con impegno e visione, questa nobile arte può prosperare e continuare a ispirare generazioni”.
© Riproduzione riservata