(Flavia Pagliochini) C’era anche un’umbra, Antonella Brunacci, nella squadra di trenta persone che ha attraversato le acque dello Stretto di Messina in occasione della terza edizione di “Swim for Parkinson”. Alla manifestazione, organizzata da Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus, con il Patrocinio della Federazione Italiana Nuoto e della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico, hanno partecipato medici, caregiver e pazienti, che hanno nuotato per oltre tre chilometri, nel tratto che va da Capo Peloro, in Sicilia, a Cannitello, in Calabria. Un’impresa che i partecipanti della traversata hanno portato a termine insieme per trasmettere un messaggio importante cioè che l’esercizio fisico è efficace nelle persone con malattia di Parkinson.
“SonoFelice di aver partecipato alla Swim for Parkinson 2022 la traversata dello Stretto di Messina da Capo Peloro a Cannitello, organizzata dalla Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus”, scrive la signora Brunacci alla redazione di Assisi Sport. “Gli studi scientifici – aggiungono – dimostrano che il nuoto può migliorare e ritardare la progressione dei sintomi correlati alle capacità motorie, migliorando la qualità della vita, avvalendosi anche di cure efficaci ed adeguate. Personalmente ho scoperto questa patologia da 10 anni la mia cura oltre ai farmaci e’ una corretta alimentazione, costante attività fisica, la mia famiglia e sorridere alla vita ogni giorno!”. Con le donazioni anche su GoFundMe (https://www.gofundme.com/f/swim-for-parkinson) si potrà sostenere il progetto di ricerca italiano multicentrico sulle terapie avanzate per il Parkinson, una raccolta dati clinici che fornirà importanti informazioni sulla stimolazione cerebrale profonda, l’infusione sottocutanea di apomorifina e infusione duodenale di levodopa/carbidopa.
La manifestazione rientra nell’ambito di un’iniziativa volta a sostenere la ricerca sulla malattia, di cui oggi soffrono circa 300 mila italiani (dati dell’Ospedale Niguarda di Milano riferiti al 2018): in occasione dell’evento la Fondazione Limpe ha infatti lanciato una raccolta fondi per sostenere il progetto di ricerca italiano multicentrico sulle terapie avanzate: una raccolta di dati clinici che fornirà informazioni decisive per lo sviluppo di tecniche innovative da impiegare nella lotta contro la malattia. La prima a compiere la traversata è stata nell’estate del 2018 Cecilia Ferrati, nuotatrice affetta da Parkinson: un gesto metaforico della sua volontà di non arrendersi alla malattia.
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