È grande Umbria ai Campionati Italiani Juniores su strada con Mattia Proietti Gagliardoni. A Casella l’assisano classe 2007, in gara con la casacca della rappresentativa regionale, è arrivato a un passo dalla maglia tricolore, centrando il 2° gradino del podio al termine di una corsa come da previsioni impegnativa e dominata dal padrone di casa Lorenzo Finn (Liguria).
Gambe ma anche testa hanno caratterizzato la prestazione dell’alfiere umbro, che ha saputo interpretare con lucidità e carattere una prova che, con gli 8,5 km di ascesa verso Crocefieschi da affrontare due volte nel finale, ben si prestava agli scalatori e agli atleti di fondo. Doti di lettura emerse in particolare nel frazionamento avvenuto a circa 80 km dal traguardo, quando Proietti Gagliardoni è stato lesto nell’inserirsi in un tentativo di 25 unità andato a formarsi tra lo strappo di Pratolungo e la successiva discesa. Un’azione corposa che per tutta la fase centrale di gara ha rischiato di prendere il largo in via definitiva, con il gruppo che, trainato soprattutto dalla selezione ligure, ha reagito con decisione solo ai piedi della prima delle due scalate verso Crocefieschi.
Lungo le rampe del GPM Proietti Gagliardoni è quindi rimasto al comando insieme a Ivan Toselli (Lazio), Michele Bicelli (Lombardia), David Zanutta (Friuli Venezia-Giulia), ai quali si sono aggiunti dal gruppo principale Lorenzo Finn (Liguria) e Roberto Capello (Piemonte). Nel tratto di falsopiano posto a metà della picchiata verso Casella è stato proprio Finn, favorito numero 1 della vigilia, a involarsi in solitaria, prendendo presto il largo rispetto al resto dei battistrada. Una volta compreso di giocare per l’argento l’assisano ha quindi gestito le forze alla perfezione, sparando tutte le cartucce rimaste nella porzione terminale della seconda salita di Crocefieschi. La secca percussione sfoderata ha permesso all’umbro non ancora 17enne di lasciare al palo il resto della compagnia e di involarsi quindi a sua volta verso una meritatissima piazza d’onore, conquistata con un ritardo di 2’28’’ su uno straripante Finn e con un vantaggio di poco inferiore ai 30’’ rispetto al terzo classificato Zanutta.
Una medaglia pesante sia per il singolo che per tutta la rappresentativa regionale Juniores, tornata a salire sul podio tricolore ad appena due anni di distanza dall’exploit di Edoardo Burani, sempre d’argento nella rassegna di Cherasco. Risultati che testimoniano la lodevole capacità del movimento ciclistico umbro di produrre talenti come Proietti Gagliardoni, tesserato da questa stagione con la compagine toscana del Team Franco Ballerini ma cresciuto a cavallo tra il 2021 e il 2023 tra le fila dell’Unione Ciclistica Foligno. Da rimarcare però la prova di tutto il gruppo guidato in Liguria dal Tecnico Regionale Eros Capecchi e dal Collaboratore Strada Sergio Spagliccia, con Luca Laudi (32°), Giacomo Serangeli (39°), Francesco Cornacchini (85°) e Tommaso Francescangeli (non al meglio fisicamente e costretto al ritiro) che hanno onorato al meglio delle loro possibilità la maglia della rappresentativa, dimostrando tutti di poter valere un palcoscenico di tale prestigio.
“Questa medaglia vale veramente tanto – ha detto Mattia Proietti Gagliardoni – mi serviva un risultato del genere dopo un mese di giugno in cui non ero mai riuscito ad esprimermi come volevo. Oggi però sentivo la gamba dei giorni migliori e sapevo che per la nostra squadra sarebbe stato fondamentale anticipare. Una volta in fuga sono rimasto più al coperto rispetto ad altri in attesa delle ultime due salite. Una volta rientrato Finn si percepiva che aveva un passo diverso dal nostro e ho quindi preferito non strafare così da puntare tutto sull’argento. È sempre bello – ha concluso il ciclista assisano – correre per la propria regione e aver centrato in simile risultato con la maglia dell’Umbria sulle spalle mi rende ancora più orgoglioso e felice”.
“Voglio fare innanzitutto un plauso alla squadra nel suo insieme – ha detto Eros Capecchi – perché tutti i ragazzi hanno messo in campo grandi gambe, tanta voglia di fare bene e anche una bella disponibilità nel seguire le nostre direttive e i nostri consigli. Di Mattia mi piace sottolineare soprattutto l’intelligenza e la maturità con cui ha interpretato la corsa. Per un primo anno come lui non è affatto banale saper leggere le fasi decisive e prendere al tempo stesso determinate decisioni. Bisogna considerare inoltre che ci siamo misurati con un avversario superlativo come Finn. In molti dopo il traguardo ci hanno detto che siamo stati i primi degli umani e anche io penso che abbiamo raggiunto davvero il massimo risultato possibile. La prova di oggi non fa che confermare quanto di buono pensavamo di questo gruppo”.
© Riproduzione riservata