Dopo il biglietto da 50 euro per una partita e le accuse del presidente della Real Foligno Caso, la Rivo Subasio controreplica ai folignati. Come emerso stamattina, il presidente della Real Foligno (che ha scelto Valle Umbra Sport per replicare a una vicenda che i tifosi assisani avevano sollevato anche rivolgendosi alla nostra redazione) ha sostanzialmente giustificato il prezzo del biglietto perché “nella gara di coppa giocata al Paternesi, gli atleti della Rivo hanno procurato danni agli spogliatoi, danni certificati sia dal commissario di campo che dall’arbitro e mai risarciti” e anche perché “nella gara di andata di campionato la società Rivo ha messo a disposizione dei ticket per vedere la partita, ticket messi a disposizione solo dei tifosi locali, lasciando senza alcuna possibilità di entrata i sostenitori del Foligno”.
Questa la risposta della Rivo Subasio:
“Abbiamo atteso alcuni giorni dallo svolgimento della partita, valutando con attenzione se procedere o meno con la pubblicazione di questo articolo, ma la gravità del comportamento posto in essere e le inesattezze e/o omissioni riportate dal presidente dell’A.s.d. Real Foligno ci ha fatto ritenere che non poteva passare in sordina quanto accaduto prima e durante la partita di sabato 23 marzo tra noi squadra ospitata (se così si può dire) e la società Real Foligno C5 squadra di casa o per meglio dire PADRONI DI CASA. Non stiamo oggi a parlare del risultato, che ha visto prevalere meritatamente il Real Foligno per 4-2, ma piuttosto – scrivono dalla Rivo Subasio C5 – delle scelte operate da chi gestisce la società folignate, scelte che nulla hanno a che vedere con i valori dello sport e che non fanno altro che mettere in difficoltà un settore che già da anni vive momenti non facili. Ma procediamo con i fatti.
Già al momento dell’ingresso nel palazzetto siamo stati accolti da una nutrita schiera di addetti alla sicurezza (ben 5) che hanno fatto richiesta della lista giocatori. Al nostro rifiuto (la lista è un atto che va presentato al direttore di gara) ci è stato chiesto – prosegue la nota della Rivo Subasio – di identificarci (arrogandosi poteri riconosciuti alla pubblica autorità e non certamente al Presidente di una società sportiva o a degli addetti alla sicurezza). Mentre è stato concesso l’ingresso ai giocatori e ai dirigenti in lista, il presidente, gli ulteriori dirigenti e i tesserati della società Rivo Subasio si sono visti negare la possibilità di accedere al palazzetto fino alle ore 15 e solo dietro pagamento del fantomatico “tiket”. Si, perché per l’ingresso dei SOLI SOSTENITORI OSPITI la società Real Foligno ha previsto un biglietto di ingresso di ben 50 euro. Nessun costo, invece, per i tanti tifosi della società di casa che cosi, come giusto, hanno potuto sostenere i propri giocatori nel miglior modo possibile.
Alla luce di quanto accaduto, la sconfitta più grande non è quella subita in campo, ma quella che ha subito lo sport in generale. Il Real Foligno ha un settore giovanile, molti di quei ragazzi erano in tribuna prima e fuori al palazzetto poi, ed hanno assistito ad un momento davvero diseducativo e antisportivo. Ci auguriamo – sottolineano dalla società di Rivotorto – che episodi del genere non si ripetano e che, di fronte ad eventuali scelte future di questo genere, anche gli stessi appartenenti alla società abbiamo la forza di opporsi. Perché vi assicuriamo che lo sport è ben altra cosa!
Ora – prosegue la nota – risulta doveroso rispondere a quanto riferito dal Sig. Domenico Caso come giustificazione al comportamento da lui tenuto. Specifichiamo che nella gara di coppa nessuno dei nostri atleti ha arrecato danni alla struttura, come da lui dichiarato all’ufficiale di gara. Nei referti ufficiali pur essendo stato accertato il danneggiamento di una porta, tale condotta in nessun modo è stata attribuita ai tesserati della società scrivente. Nel rispondere alle richieste di risarcimento è stato da noi chiesto di fornire elementi che potessero far presumere una qualsiasi responsabilità e a seguito dei quali non ci saremmo tirati indietro ai nostri doveri. Ad oggi tuttavia nulla ci è pervenuto.
Circostanza da evidenziare, anche questa volta sottaciuta dal Presidente Caso, è che anche per la partita di coppa disputata presso il PalaPaternesi il Real Foligno aveva disposto, solo per la squadra ospite, l’ingresso a pagamento ad un costo di 15 €. Allo stesso modo anche la ricostruzione riguardante la partita di campionato svolta a Rivotorto per la quale, secondo il Presidente Caso, sarebbero stati riservati dei ticket gratuiti per i tifosi di casa, non è veritiera. Teniamo a precisare – scrivono dalla società assisiate – che l’ingresso GRATUITO è stato consentito ai sostenitori di ambedue le squadre, fino alla capienza massima prevista. Forse il Presidente dimentica di aver preso parte a tale gara insieme ai suoi personali addetti alla sua sicurezza, come dimentica anche che, per la stessa partita, il Presidente Caso aveva inviato una nota al Comune e al Commissariato di Assisi con le quali contestava l’utilizzabilità della struttura sportiva e a seguito delle quali si è reso necessario limitare gli ingressi. Pertanto – conclude la nota dei vertici della Rivo Subasio Calcio a 5 – se è vero che alcuni sostenitori di ENTRAMBE le società sono rimasti fuori, tale circostanza non è dipesa da noi. Presidente Caso, ha ragione, è giusto sentire entrambe le “campane” ma i fatti devono corrispondere a verità altrimenti, a volte, si fa più bella figura a tacere”.
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