(S.B./A.P.) Il calcio giocato via di nuovo e definitivamente dalla città Serafica? Secondo le ultime indiscrezioni la BM8 Spoleto e la Fortitudo Assisi Subasio starebbero lavorando ad una fusione (fra due società appartenenti a città distanti – sulla mappa – circa 40 km!) per costituire un’unica società che possa partecipare al prossimo campionato di Promozione. L’intento della dirigenza spoletina – che quest’anno ha militato in Prima Categoria – sarebbe quello di creare una squadra della città di Spoleto utilizzando il titolo della Fortitudo Assisi Subasio che, quindi, rinuncerebbe a iscriversi al prossimo campionato dopo la retrocessione dall’Eccellenza.
La notizia non è ancora ufficiale ma sembra che mancherebbero giusto pochi dettagli. La BM8 Spoleto avrebbe già sondato il terreno con il Viole ma le trattative si darebbero per concluse con un nulla di fatto. Resta quindi da chiedersi: che fine farà il calcio ad Assisi città?
Con la fusione, la squadra che dovrebbe nascere giocherebbe esclusivamente allo stadio comunale di Spoleto togliendo così ogni legame con la città di Assisi e il suo Stadio degli Ulivi. Fondere due realtà radicate in territori distanti 40 km circa l’uno dall’altro rischia di far perdere identità e appartenenza: della Fortitudo Assisi Subasio resterà solamente il titolo di accesso alla Promozione.
La perdita di un’importante realtà del territorio lascia sicuramente un po’ di amaro in bocca. Lo sport viene pian piano estirpato dal centro storico di Assisi, un tempo ricco di società, progetti, strutture e idee.
Gestire una simile realtà consiste in un grande investimento, sia in termini di energie che di risorse, soprattutto in un vasto territorio in cui la concorrenza si fa sempre più numerosa e impegnativa. Sembra – senza nulla togliere agli ultimi gestori – che per creare un progetto sportivo di rilevanza ad Assisi non si trovino più le persone, soprattutto nate e cresciute in città. Alla guida della società, a parte gli ultimi due anni (più o meno), l’ultimo presidente ‘assisano doc’ è stato Giorgio Gasparrini quando ancora la squadra si chiamava Assisi Calcio.
Un altro interrogativo da porsi è: il comune di Assisi può essere competitivo anche a livello sportivo? Attualmente la risposta sarebbe negativa. Il territorio assisiate non ha strutture idonee e attrezzate – come più volte è stato segnalato – e a risentirne non è solo il calcio. Nel corso degli anni le numerose amministrazioni comunali hanno provato a delineare progetti di ristrutturazioni e ammodernamento ma non sempre quanto era stato progettato sulla carta è diventato realtà. Chi vivrà vedrà, certo che Assisi dal punto di vista calcistico potrebbe “dare” ed “avere” molto di più.
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