Il Governo ha deciso di far ripartire dopo Pasqua anche nella fascia più alta di rischio le scuole per l’infanzia, le primarie e anche la prima media. Si valuta l’ipotesi di sottoporre a tamponi studenti e prof esseri per monitorare i contagi. La decisione, quasi sicuramente, verrà attuata fin dal 7 aprile prossimo.
“Le scuole riaprono fino alla prima media, il ministro Bianchi sta lavorando perché avvenga in modo
ordinato. La volontà complessiva era che, se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per le scuole fino alla prima media”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Le evidenze scientifiche mostrano che le scuole sono un punto di contagio molto limitato solo in presenza delle altre restrizioni. Ciò che è fonte di contagio è tutto ciò che avviene attorno alla scuola, quindi più si alza l’ attività scolastica più aumentano le possibilità di contagio”. Mario Draghi in conferenza stampa ha poi sottolineato “ci sarà un incontro la prossima settimana tra le Regioni e il governo centrale, ci sarò anche io. Bisogna lavorare tutti insieme, inutile mettere divieti o minacciare misure. Il criterio di fondo è l’età. Si va avanti così e si va avanti bene. La risposta delle Regioni alle parole pronunciate in Parlamento sui vaccini è stata “ampiamente positiva”.
Prende così forma il nuovo decreto Covid, dopo la riunione di oggi tra le forze di maggioranza, il Cts e il premier Mario Draghi stesso. Il provvedimento vedrà la luce a inizio settimana prossima e conterrà l’annunciata proroga delle restrizioni dopo il 6 aprile, fermo restando i divieti già previsti per Pasqua e Pasquetta. La linea è dura, con lo schema attuale che resterà in vigore fino al 30 aprile. E senza l’auspicato alleggerimento per le regioni dove i contagi consentirebbero un passaggio in zona gialla. Si era parlato di aprire ristoranti e bar a pranzo, magari fino alle 15. Ma l’ipotesi è sfumata: fonti presenti all’incontro col Cts riferiscono che la novità di rilievo – come si legge su quotidiano.net – sarà solo quella di riaprire le scuole in zona rossa, dagli asili fino alla prima media. Resta quindi il divieto di spostamenti tra Regioni, almeno fino a fine del prossimo mese. Considerato il ponte del primo maggio, le riaperture, se ci saranno, arriveranno solo dal 3 maggio.
Zero hance ci sarebbero per cinema, teatri o palestre. Le chiusure andranno di pari passo con i rimborsi: sarà chiesto, intorno al 10 aprile, un nuovo scostamento di bilancio, propedeutico agli aiuti. Poi da maggio, forse, la ripartenza graduale. Dal 6 aprile dovrebbero ripartire anche i concorsi pubblici. Secondo il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, l’ok arriverà “al 99%”. Attesa anche per il monitoraggio Iss – si legge ancora su quotidiano.net – mentre è già stato diffuso l’indice Rt in Italia aggiornato (in calo a 1.08). Cruciale l’evoluzione dei parametri a livello locale. Sui colori delle regioni infine, in arrivo a breve: la Lombardia resta in zona rossa, in bilico il Veneto mentre il Lazio dovrebbe passare in arancione. Da lunedì la Valle d’Aosta passerà nella fascia più alta di rischio.
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