Dall’amore per il calcio alla vocazione cristiana. Al fianco delle parrocchie ad Assisi, più volte ha parlato di lui in varie interviste, da Avvenire ai quotidiani nazionali, regionali e locali. È Stefano Albanesi, frate minore in convento a Santa Maria degli Angeli Assisi, da un ottimo passato nel calcio che conta prima di incontrare la fede. Giocò fra le altre anche nella Vis Pesaro, e fu lì che arrivò la vocazione, fino al 1999 ricoprendo, con ottimo profitto, il ruolo di ala destra.
“Nell’allora Vis Pesaro avevo dei compagni molto bravi. A 24 anni mi acquistò il Pescara che militava in serie B e l’allenatore era Galeone. La vocazione – aveva raccontato mesi fa al Resto del Carlino – e il pensiero di abbandonare il calcio maturarono quando ero ancora a Pesaro. Infatti nel giorno libero, il lunedì, frequentavo la chiesa della Madonna delle Grazie e padre Aurelio, che era il mio confessore, capì subito le mie intenzioni. E quindi il lunedì andavamo a visitare le chiese e i conventi del circondario ed avevo una gran voglia di pregare. Quindi piano piano ho rinunciato ai gol ed alla carriera calcistica. A Pescara, dove mi avevano fatto un buon contratto triennale, ho deciso per la rescissione e il desiderio di entrare in convento. Ma non fu così semplice perché ad Assisi i frati prima di accettarmi passarono diciassette mesi. Nel frattempo ho lavorato in una comunità ed ho fatto diversi viaggio, in Terra Santa, a Medjugorje ed in altri santuari. Finalmente a 25 anni entrai in convento”.
Padre Stefano non ha nulla contro il calcio, ma ha scelto un’altra strada. Residente a Foligno, Albanesi aveva fatto la trafila nelle giovanili dell’Ancona ed è stato nazionale Under 15. Sempre con la maglia dell’Ancona aveva subito un grave incidente alla gamba sinistra, rompendosi perone e malleolo in uno scontro di gioco. Poi si fermò per alcuni mesi, tornò in campo per due stagioni in C2 alla Vis Pesaro. Poi raggiunse la serie B a Pescara dove però non giocò mai.
È da oltre 20 anni che Padre Stefano Albanesi è consacrato, in passato missionario in Africa e poi cappellano per cinque anni all’ospedale di Perugia. Amante del calcio, mai pentito di averlo abbandonato per dedicarsi alla fede. “Credo nello sport e i suoi valori cristiani e credo fortemente che molti calciatori nell’esercizio della loro professione siano degli autentici testimoni di Gesù” – aveva detto Padre Stefano Albanesi nell’ultima recente intervista rilasciata ad Avvenire.
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