(Stefano Berti) Un progetto di inclusione nel nome della salute, del benessere, dello sport e soprattutto del territorio. È quello di cui si fa capofila Area4 palestra, unitamente ad altre importanti realtà del territorio, AsaD, St.art e Anif Eurowellness, e con il Patrocinio del Comune di Assisi. Un progetto di sport ed inclusione che vuole partire dalle attività sportive nei luoghi più trascurati del nostro tessuto sociale dove a fare sinergia sono nuovamente privato e pubblico. L’idea nasce direttamente da Barbara Carli, persona che ha cuore da sempre Assisi, il territorio, la salute e lo sport.
Un connubio vincente, un’idea davvero importante: “Da molto tempo sogno un progetto straordinario che parta da Assisi e si espanda senza confini per portare, unito al messaggio della pace, anche quello, così strettamente affine, dello sport e del benessere per tutti. L’affinità è nel comune denominatore dei valori condivisi, delle regole e dello stesso campo – scrive Barbara Carli – su cui si gioca la partita di una vita sana e serena. Questo sarà l’anno delle Olimpiadi. I Giochi, da sempre sono segno di inclusione, contrapposta alla cultura del razzismo e dello scarto”.
In programma, anche la riqualificazione di alcune aree urbane con la sinergia con il Comune di Assisi: “Un importante progetto rivolto a tutti, con un occhio attento alla fasce più deboli – sottolinea ad AssisiSport Veronica Cavallucci, assessore allo sport del Comune di Assisi – sport, salute, benessere, inclusione. Felici di partecipare attivamente con collaborazioni di questo genere che fanno si che si possa costruire insieme a società sportive, enti e realtà territoriali, tali importanti e duraturi progetti”.
“Da tempi lontani tutto questo rimane un grande valore. Finora il mondo sportivo ha suscitato un’attenzione scarsa rispetto a quello che era nella mia visione di inclusione nello stile di vita e nelle abitudini di tutti. La pandemia – sottolinea Barbara Carli – ha rivoluzionato il mondo e il modo di vedere tanti aspetti della vita. In un certo senso, credo, abbia ristabilito in tante cose le giuste priorità”.
“Immagino e trasferisco un’idea sicuramente già in testa a quanti, come me, amano, conoscono e praticano attività sportive, ma sicuramente innovativa per quanti, e purtroppo la stragrande maggioranza, vivono al contrario, lontani da abitudini sane, connesse alla scelta di stare in movimento, nutrirsi in modo adeguato, pensare ed agire per il proprio bene e per quello di chi ne viene coinvolto o attratto. Da Assisi – sottolinea Barbara Carli – può partire un piccolo ma significativo progetto destinato, nell’idea di chi scrive, a non rimanere un fatto isolato, bensì ad acquistare valore crescendo di anno in anno, arricchendosi di idee, contenuti, progetti, persone che pensando al proprio ed altrui benessere creando una rivoluzione o se si preferisce un rinascimento della cultura del benessere e della pratica sportiva. Assisi come Ascesi… “l’ascesi è un pò come abitare nelle periferie: ti permette di vedere e comprendere meglio il centro”.. . Vivere lo sport come un’esperienza di consapevolezza, di fatica ripagata, di rinuncia, di distacco ma anche di faticosa conquista di nuove abilità. In questo il gesto sportivo può essere pensato come una sorta di ascesi, pur senza la religione addosso”.
“Da questa filosofia di base – spiega Carli – nasce l’idea di partecipare al bando, inteso come punto di partenza per impegnarsi ad un progetto che finalmente richiede di occuparsi di inclusione partendo dalle attività sportive nei luoghi più trascurati del nostro tessuto sociale. Nelle singole voci del bando sono racchiuse le finalità dello stesso. Riuscire a compiere quanto richiesto e riportato nel tenore generale del progetto, significa poter contribuire significativamente a migliorare la qualità della vita del tessuto sociale nel quale siamo immersi, significa garantire ai nostri figli la possibilità di avere una comunità più vitale, positiva e consapevole. Come offrire un presidio sportivo-educativo alla comunità che diventi un centro di riferimento e aggregazione sul territorio con un programma da svolgere durante tutto l’arco dell’anno”.
Un progetto le cui parole chiave sono benessere, responsabilità, inclusione, riscatto, lealtà, impegno, sacrifico. Alla base dello stesso, attività sportiva per giovani e meno giovani, corretti stili di vita e valori positivi dello sport. Un progetto che nasce e si sviluppa ad Assisi, terra di San Francesco, che punta a garantire il diritto allo sport a tutte le fasce d’età, a coloro che sono in condizioni di svantaggio. Un riferimento per l’aggregazione che parte dalle periferie urbane, da realizzare con il patrocinio del Comune di Assisi. Alcuni punti: realizzazione pista Skateboard, sezione giochi tradizionali, mischiare passato e presente con giochi dimenticati e giochi di tendenza. Poi la musica: possibilità di trasmettere in filodiffusione, palco per eventi, realizzazione di postazioni stabili per lo svolgimento di attività postulare con indicazioni semplici ed efficaci ad esempio ricorrendo anche all’uso di cartellonistica permanente.
“Lo sport come diritto umano. Un nuovo modo di intendere lo sport parte dal considerare lo sport un diritto umano. Finalmente – conclude Barbara Carl, delegato Anif Eurowellness Umbria e mministratore Area4 palestra – in tal senso, si inizia a considerare la possibilità di inserire il diritto allo sport fra quelli costituzionalmente garantiti. Le finalità del progetto saranno non solo l’applicazione concreta sul territorio, ma anche un lavoro fatto per essere esportato. Il coinvolgimento delle scuole sarà forse il momento più entusiasmante di tutto il progetto”.
© Riproduzione riservata