Siamo tutti fatti di storie. Ogni allenamento, ogni bracciata, ogni sorriso dentro e fuori dall’acqua costruisce un pezzetto di chi siamo. Oggi, però, la storia che merita di essere raccontata è quella di Lucrezia De Dominicis, una giovane atleta che, a soli 11 anni, ha conquistato due medaglie d’argento ai Campionati Italiani FISDIR di nuoto, brillando nei 50 rana e nei 100 stile libero.
Lucrezia, che compirà 12 anni a settembre, è allenata da Beatrice Porrozzi e Diego Del Bianco, presso la piscina comunale di Assisi con la società Areté Polisportiva. È con orgoglio e una profonda emozione che raccontiamo il percorso di questa piccola grande atleta, la più giovane in gara, che ha saputo affrontare la competizione con forza, serenità e una determinazione che ci ha lasciati senza parole.
Entrata nel gruppo Esordienti quattro anni fa, Lucrezia ha intrapreso un viaggio di crescita sportiva e personale che ci ha coinvolti tutti: tecnici, famiglia, compagni. È cresciuta con costanza, giorno dopo giorno, costruendo le sue competenze, imparando a gestire la fatica, ma soprattutto coltivando la passione per questo sport.
La sua storia è molto più di un risultato agonistico: è un esempio concreto di inclusione riuscita, dove lo sport diventa uno strumento potente per abbattere barriere, far emergere talenti e dare spazio alla bellezza delle differenze.
E proprio su questo termine – differenze – vale la pena soffermarsi: è una parola speciale, soprattutto per chi lavora nell’educazione e nello sport. Non è qualcosa che riguarda solo “alcuni”, ma è l’essenza stessa della crescita umana. Le differenze sono lo scarto tra il già dato e il sempre possibile: quel margine vivo, aperto, dove bambini e ragazzi possono sorprendere con ciò che possono diventare.
Chi ha la responsabilità di accompagnarli non può mai dimenticare questo spazio: è lì che si costruisce il senso più profondo del nostro lavoro, lì dove ogni ragazzo può essere visto per ciò che è e per ciò che ancora può diventare. Ed è lì che Lucrezia ha trovato il suo posto come una tra tutti, ciascuno unico e irripetibile.
Abbiamo costruito con lei un percorso fatto di cura, attenzione e ascolto, in sinergia con la famiglia, affinché ogni tappa fosse vissuta con serenità e motivazione. Ma il vero segreto di questa esperienza sta nel gruppo: i suoi compagni l’hanno accolta da subito con spontaneità, senza etichette, riconoscendola come parte di una squadra unita, dentro e fuori dall’acqua.
Anche le trasferte sono diventate un’opportunità di crescita: se inizialmente è partita accompagnata dalla mamma, oggi viaggia con la squadra, autonoma, partecipe, sorridente.
Lucrezia è un’atleta incredibile, ha lavorato duramente per raggiungere questi risultati e merita tutto il nostro sostegno e la nostra ammirazione. Siamo orgogliosi di lei e speriamo possa continuare a sognare obiettivi importanti, ispirando altri con la sua storia.
Ecco perché oggi celebriamo non solo due splendide medaglie, ma un percorso educativo e sportivo che ha saputo unire allenatori, famiglia e compagni nel segno del rispetto, dell’inclusione e della fiducia. Lo sport, quando è vissuto con questi valori, sa cambiare la vita. E quella di Lucrezia ne è la prova vivente.
I risultati di Lucrezia ai Campionati Italiani FISDIR:
“Complimenti, Lucrezia. Sei una piccola stella – dicono da Areté Polisportiva – che brilla, in vasca e fuori. E noi non vediamo l’ora di continuare a camminare – e nuotare – al tuo fianco”.
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