(Stefano Berti) E’ arrivato ieri sera tardi, ma è arrivato. Lo stop alle competizioni dilettantistiche regionali è ufficiale. Per tutti gli amanti del basket un colpo al cuore, ma una decisione saggia e certamente giusta in un momento davvero difficile. E dopo la decisione, AssisiSport ha voluto sentire coach Francesco Calisti, allenatore delle giovanili della Virtus Assisi. Un coach esperto e anche un amico (spesso al mio fianco nelle telecronache delle partite, ndr), con il quale parlare di basket, anche in un momento del genere, resta comunque un piacere. La delusione è tanta, ma ora più che mai serve tenere duro:
Francesco, la Federazione pallacanestro ha deciso di sospendere tutta l’attività di competenza regionale. Qual è il tuo pensiero riguardo a ciò? Peraltro sappiamo che avevi già ipotizzato in tempi non sospetti questa eventualità… “Purtroppo sì Stefano. Parlandone anche in Società – dice Francesco Calisti – era un ipotesi che avevo palesato i primi di marzo, quella che si sarebbe rischiato l’annullamento dei campionati, sicuramente quelli regionali, ma forse anche quelli nazionali (che però hanno interessi economici molto più alti) . Ora è ufficiale. E le sensazioni personali di fronte a questa pandemia che ci ha afflitti, e che sono convinto lascerà segni indelebili su ognuno di noi che vedremo nel futuro prossimo, è che l’emergenza Covid-19 non sarà di facile e breve risoluzione. Per quanto riguarda la nostra disciplina in particolare, la conclusione dell’anno sportivo è stata ratificata dalla Fip per tutti i campionati di competenza regionale Senior e Under. Il cruccio è che questo stato di emergenza durerà ancora per molte settimane – dice Calisti – e quindi dal punto di vista sportivo, bisognerà aspettare ciò che la Federazione deciderà per la prossima stagione. Una decisione federale peraltro condivisa dal sottoscritto, con la priorità assoluta per le questioni di salute, sociali ed economiche. D’altro canto è comprensibile l’eventuale rammarico per le società (soprattutto Senior) che si vedono sfuggire la possibilità di competere per le relative vittorie dei campionati, avendo investito risorse più o meno importanti. In questo senso la Federazione, insieme alle società e tutto il movimento di questo come di altri sport, dovrà poi valutare necessariamente quali soluzioni porre in essere per dare sostentamento alla prossima stagione. La crisi economica che attraverserà il Paese sarà inevitabile e pesante per tutti (aziende ed enti pubblici e privati, fino ad arrivare sulle famiglie), e a cascata anche le società sportive a qualsiasi livello avranno tutte chi più chi meno difficoltà di reperire risorse. Anche per questo l’importanza di avere un buon settore giovanile da cui poter accingere è vitale. E ciò dovrebbe valere sempre, non solo quando le società sono in difficoltà”.
Un settore giovanile dove coach Calisti si dedica con anima e corpo dalla nascita della Virtus, il dispiacere per lo stop è certamente tanto, ma non ci sono alternative… “Per quanto riguarda il settore giovanile – dice coach Calisti – cosa che mi riguarda più da vicino, noi lavoriamo con l’obiettivo di formare i ragazzi a 360°, tecnicamente, fisicamente, ma soprattutto come persone. Quindi la cosa che mi manca di più, e spero che la cosa sia reciproca, è l’allenamento, lo stare in palestra quotidianamente con loro, la condivisione delle situazioni, i consigli, le “incazzature”, insomma tutto quello che ci da la linfa vitale per fare questo “mestiere”. Nel nostro piccolo stiamo cercando di stare vicino ai nostri ragazzi. Abbiamo inviato loro dei lavori fisici con un video del nostro preparatore, cosi da rimanere in forma, stiamo organizzando delle iniziative per far sentire loro la nostra vicinanza. In ultimo, anche io vorrei fare un invito a tutte le persone che ci leggono. Noi addetti ai lavori , allenatori dirigenti sportivi, facciamo un’opera sociale di formazione sui ragazzi che hanno scelto la Virtus. E cerchiamo, ognuno nel nostro piccolo, di promuovere una cultura in cui io credo fermamente, che è quello della CONDIVISIONE (visto che si lavora di squadra) e RISPETTO DELLE REGOLE. Un bambino/ragazzo che rispetterà un ruolo o una semplice regola del gioco di oggi, sarà sicuramente una persona rispettosa anche nel corso della sua vita. Oggi le regole del gioco sono quelle del distanziamento sociale per evitare contagi e poter tornare alla “vita normale “ quanto prima. Non facciamo i furbi e rispettiamole tutti. Nella speranza, anzi nella certezza, di rivederci e riabbracciarci il prima possibile, mando un grande e caloroso abbraccio a tutti i nostri ragazzi – conclude Calisti – dalla prima squadra al più piccolo dei nostri pulcini, alle loro famiglie e a tutti gli appassionati della palla a spicchi”.
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