Si è tenuta giovedì 9 novembre, nella sala delle Colonne di palazzo Graziani, sede di Fondazione Perugia, la conferenza stampa dedicata al tennista diciottenne di Bastia Umbra Francesco Felici, finalista agli US Open di New York per il tennis in carrozzina e onorato del titolo di “atleta esemplare”.
Oltre a Francesco Felici, che ha avuto modo di raccontare la sua avventura e i progetti futuri, alla conferenza stampa sono intervenuti: Cristina Colaiacovo, Presidente di Fondazione Perugia, ente che ha sostenuto la trasferta del tennista negli Stati Uniti; Leonardo Varasano, assessore alla cultura del Comune di Perugia; Carlo Orlando, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Perugia; Silvia Egidi e Francesca Forlucci, vicepresidenti del comitato cittadino “Ricominciamo da Francesco”.
“Il crescente interesse verso questo sport – ha spiegato il campione Francesco Felici – mi ha spinto a una dedizione sempre più grande e a un impegno quotidiano. Insieme al mio staff, scalino dopo scalino abbiamo raggiunto il sogno degli US Open.
In finale sono arrivato secondo, ma è stata una magnifica esperienza essere lì e competere con i grandi del mondo in un’atmosfera unica. Tutto è stato emozionante. Un grazie speciale da parte mia va al comitato, alla Fondazione Perugia a tutti coloro che mi hanno sostenuto. Senza di loro sarebbe stato tutto più difficile. Io sono uno e posso raggiungere obiettivi tecnici, ma per viaggiare insieme allo staff noi atleti abbiamo bisogno di fondi. Ora sono già proiettato verso le prossime sfide: le Olimpiadi di Parigi del 2024 e di Los Angeles del 2028”.
“Francesco Felici è un esempio per tutta la comunità – ha sottolineato Cristina Colaiacovo, presidente di Fondazione Perugia – Non solo per chi fa sport, ma per tutti coloro che perseguono i propri sogni e sono chiamati a superare le difficoltà della vita. La sua formidabile avventura ci richiama alla mente gli unici ingredienti possibili per raggiungere il successo nel mondo giusto: la passione, l’umiltà, l’allenamento e il sorriso. Abbiamo sostenuto il suo viaggio con grande orgoglio, unendo le nostre forze a quelle dei tanti attori sociali che si sono mobilitati per lui”.
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