“Nel mio lavoro da personal trainer ho imparato che la parte più importante di un allenamento non è il gesto, ma ciò che lo precede: la mente che lo guida. Ogni movimento, ogni respiro, ogni pausa racconta qualcosa di chi lo compie. L’allenamento, se vissuto con presenza, diventa un modo per conoscersi” – lo dichiara Gilbert Memaj personal trainer e preparatore di Vhype Training Lab in una nota giunta alla redazione di Assisi Sport, che poi prosegue.
“Per questo, per me, l’obiettivo non è solo la performance. Allenarsi significa ascoltarsi: capire come reagiamo alla fatica, cosa ci blocca, dove nascono le resistenze. E ogni giorno, dentro Vhype Training Lab, questo prende forma in modo concreto. È lì che vedo le persone cambiare: nella costanza, nella fiducia, nel ritrovare equilibrio tra corpo e mente.
Ho sempre pensato che il corpo sia un linguaggio della mente. Il modo in cui ci muoviamo, respiriamo, ci chiudiamo o ci apriamo racconta emozioni, timori, pensieri. Quando le parole mancano, il corpo continua a parlare — ed è lì che inizia il vero ascolto.
In Vhype questo linguaggio lo vedo ogni giorno. Nei silenzi tra una serie e l’altra, negli sguardi, nei piccoli gesti: ognuno porta in sala qualcosa di sé. Una persona che abbassa lo sguardo, che tende le spalle, che trattiene il respiro… non sono dettagli casuali, sono storie.
Oggi, da personal trainer e laureando in psicologia, porto tutto questo nella mia pratica quotidiana. L’allenamento diventa un’occasione di consapevolezza, una forma di auto-osservazione attiva. Quando una persona riesce a rimanere presente, a sentire davvero ciò che fa, il corpo risponde in modo diverso: non solo migliora, ma si libera.
Vhype Training Lab – scrive Gilbert Memaj – è una realtà che rispecchia pienamente questa filosofia. È molto più di una palestra: è un ambiente in cui la professionalità incontra l’ascolto, dove tecnica e sensibilità convivono ogni giorno. Ogni professionista lavora con competenza, ma anche con empatia. È un posto dove non si allena solo il corpo, ma si accompagna la persona a ritrovare equilibrio, fiducia e presenza.
Ogni percorso, in Vhype, è costruito su misura. C’è attenzione al dettaglio, ma anche all’emozione: il modo in cui una persona entra, come respira, come affronta la fatica. Crediamo che il benessere non sia solo il risultato finale, ma il modo in cui ci si arriva. Ed è questa visione condivisa che rende speciale la nostra struttura: l’idea che ogni singolo allenamento sia un’occasione per conoscersi meglio.
È il motivo per cui sono orgoglioso di far parte di Vhype: perché qui il concetto di “palestra” si è evoluto, diventando un vero spazio di crescita personale.Soffro d’ansia generalizzata, e per me l’allenamento è sempre stato un modo per trovare calma. Non un’evasione, ma un ritorno. Quando mi alleno, il tempo si ferma: non penso a domani, non penso a ieri. Resto solo io, il respiro e il movimento. È così che ho capito che la palestra può essere un luogo terapeutico — non perché sostituisce la terapia, ma perché ti restituisce a te stesso.
Allenarsi è un atto d’amore, non di giudizio. E quando impari a guardarti con questo sguardo, cambia tutto: cambia il corpo, ma soprattutto cambia la mente. Non è stato un percorso semplice. Ho sbagliato strada, mi sono perso, ho pensato di aver iniziato tardi. Ma ogni deviazione mi ha insegnato qualcosa. La psicologia mi ha dato le parole per capire ciò che lo sport mi aveva già fatto sentire: che il corpo segue la mente, e che ogni miglioramento nasce dall’accettazione di sé.
Nel mio lavoro lo ripeto spesso: prima ti accetti, poi cresci. Perché la vera trasformazione non nasce dalla pressione, ma dalla comprensione. Il dolore mi ha insegnato a vederlo negli altri, a riconoscerlo dietro un sorriso o una tensione. E questa è la parte più importante del mio lavoro: guardare le persone davvero, non solo nei loro risultati.
A chi si allena, a chi si sente in difficoltà, a chi cerca un motivo per ripartire, voglio dire questo: “Non siete soli. Io vi vedo.” Il cambiamento non è una guerra contro sé stessi, ma un atto d’amore. Il lavoro su sé stessi non serve a costruire una nuova versione di noi, ma a liberare quella che già c’è.
Mi chiamo Gilbert Memaj, sono personal trainer e preparatore presso Vhype Training Lab di Assisi. Laureando in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l’Universitas Mercatorum, sto proseguendo la mia formazione accademica nel campo della psicologia. Unisco metodo, empatia e attenzione mentale per costruire percorsi che non si limitano al corpo, ma parlano alla mente e alle emozioni di chi alleno. Ogni giorno, dentro Vhype, trovo la conferma che la palestra può essere un luogo dove si cresce, si ascolta e, soprattutto, si impara a stare bene. Vhype Training Lab – conclude Gilbert Memaj – dove la forza incontra la consapevolezza”.
(Vhype Training Lab aderisce al progetto delle sezioni dedicate a società e realtà sportive su Assisi Sport)
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