Riceviamo e pubblichiamo dall’Assisi Nuoto Master l’articolo del dottor Roberto Russo, il quale tratta del connubio tra osteopatia e nuoto e i benefici che questa pratica apporta ad uno sport che impone un significativo stress muscolare e articolare:
“L’osteopatia si presenta come un approccio complementare molto utile per i nuotatori, considerando le peculiarità di questo sport e le sollecitazioni a cui il corpo è sottoposto. Il nuoto, sebbene praticato in un ambiente acquatico, che riduce la gravità, impone comunque un significativo stress muscolare e articolare, soprattutto a livello della colonna vertebrale e delle spalle.
Gli interventi dell’Osteopatia in questo sport sono vari. In primis l’osteopatia può incidere sulla preparazione, ottimizzando sulla biomeccanica del corpo del nuotatore, favorendo un gesto tecnico più preciso e funzionale. Lavorando sull’allineamento posturale e migliorando la mobilità articolare, l’atleta può perfezionare la propria coordinazione muscolare, riducendo il dispendio energetico. Questo si traduce in prestazioni superiori e in un minor numero di infortuni. Attraverso tecniche osteopatiche, si cerca di mantenere il corpo in condizioni ottimali, così da massimizzare l’efficacia durante gli allenamenti e le gare. (Continua dopo la foto)
In secondo luogo, un intervento osteopatico può può contribuire a prevenire infortuni e recidive, prolungando la carriera sportiva del nuotatore. Questo è particolarmente importante in vista di obiettivi a lungo termine, come le Olimpiadi, dove la programmazione e la continuità degli allenamenti sono fondamentali. Investire nella prevenzione significa anche ridurre i costi economici legati a infortuni e trattamenti.
Infine, In caso di infortunio, l’osteopatia può intervenire in maniera tempestiva per accelerare il recupero. Attraverso tecniche manuali mirate, l’osteopatia può aiutare a ripristinare rapidamente la funzionalità fisica del nuotatore, migliorando la circolazione, riducendo la tensione muscolare e facilitando il processo di guarigione.
Questa pratica si basa su tre principi fondamentali che la guidano. Esse sono nello specifico, l’unità del corpo, la relazione tra struttura e funzione e l’autoguarigione. Nella prima si prende in considerazione ogni parte del corpo e la interconnessione che si genera. Infatti, un malfunzionamento in una zona può influenzare l’intero sistema, quindi il trattamento deve essere globale. Per quanto riguarda il secondo principio, un equilibrio ottimale tra la struttura fisica e la sua funzionalità è cruciale per il benessere. Qualsiasi alterazione può portare a disfunzioni e, di conseguenza, a patologie. Infine – per quanto riguarda l’ultimo principio – l’osteopatia non guarisce, ma facilità la capacità innata del corpo di guarire se stesso. Questo approccio aiuta a ripristinare l’equilibrio e a massimizzare le energie disponibili per la guarigione.
In sintesi, l’osteopatia offre ai nuotatori un supporto prezioso per affrontare le sfide fisiche di questo sport. Contribuisce, oltretutto, a migliorare le prestazioni, a prevenire infortuni e garantire un recupero efficace in caso di problemi”.
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