(Stefano Berti e Agnese Paparelli) Prima pugile italiana a partecipare a una Olimpiade e prima nella storia azzurra ad aggiudicarsi una medaglia (bronzo ai Giochi di Tokyo 2020, ndr.). E ancora campionessa europea nella categoria 57 kg nel 2019 e campionessa mondiale, nella stessa categoria, nel 2023. Irma Testa non ha bisogno di presentazioni: i suoi titoli parlano da sé.
Ai microfoni di Assisi Sport, la campionessa azzurra ha raccontato la sua storia costellata da traguardi importanti e tanti sacrifici che si è legata inevitabilmente alla città di Assisi e al Centro Federale di Pugilato di Santa Maria degli Angeli. Insieme a lei le parole del tecnico della Nazionale Italiana Riccardo D’Andrea e del presidente onorario FPI Franco Falcinelli. (Continua dopo il video)
“Il pugilato italiano gode di ottima salute – spiega Riccardo D’Andrea – abbiamo tra le fila delle nazionali atleti rispettati in tutto il mondo, dimostrato dal fatto che ad oggi sono qui 12 nazioni e un circolo di 130 pugili che vengono da diverse parti del mondo per allenarsi con noi e carpire diversi segreti relazionandosi con i migliori al mondo. Dietro c’è tanto impegno. L’attività che si sta svolgendo in questi giorni è preparata insieme a tutto lo staff dietro le direttive del direttore tecnico Emanuele Renzini già da quattro mesi. Alla fine di questo mese siamo impegnati per il periodo più importante del quadriennio: le qualificazioni olimpiche che ci daranno il pass per le Olimpiadi di Parigi”.
“Significa fare tanti sacrifici – racconta Irma Testa – abbiamo trovato in Assisi e in questo centro una casa, qui siamo cresciuti e abbiamo costruito tutti i nostri successi e soprattutto ad oggi solo qui ci sentiamo atleti a 360° perché la tranquillità che si trova in questo centro e ad Assisi è rara. Ad oggi Assisi è la mia casa – continua la campionessa azzurra – questa è la mia casa dove ho la mia indipendenza, la mia autonomia, qui sono cresciuta, ho trascorso gli anni della mia adolescenza e gli anni di passaggio dall’adolescenza ad essere una donna e qui ho formato la Irma di oggi”.
“Vuol dire tanto allenare la nazionale e certi talenti come Irma Testa è una grande responsabilità – spiega il tecnico – perché sai che ogni decisione che tu stai prendendo deve essere la più giusta per tutti gli atleti e a maggior ragione per Irma Testa perché è quella che ci fa conoscere in tutto il mondo per il pugilato. Abbiamo la responsabilità di portare la sua forma nella migliore, di darle i consigli giusti all’angolo e quando scende dal ring e in allenamento. È un piacere e una grossa responsabilità. Io sono l’ultima pedina che arriva nella sua formazione: nasce a Torre Annunziata, presa in grembo da Emanuele Renzini per tanti anni e ora speriamo che sbocci in qualcosa di importante a breve”.
“Salire sul ring – continua Irma Testa – è il raggiungimento dopo mesi di preparazione. Nel ring tiriamo le somme, sono pochissimi minuti che fanno la differenza tra essere un vincente o un perdente. Vedo mesi passare davanti agli occhi nella mia testa concentrati in nove minuti e bisogna dare il massimo. Per me il ring è una forma d’arte e do libero sfogo alla mia fantasia e alla mia creatività e tutta questa creatività va costruita nei mesi precedenti”.
“Ai bambine e bambine che vogliano intraprendere la carriera pugilistica – dice l’azzurra – io consiglio di divertirsi perché c’è stato un giorno in cui ho smesso di divertirmi e non è andato bene, ho ripreso a divertirmi e le cose sono migliorate, i successi sono arrivati e anche le vittorie. Consiglio di divertirsi quando c’è il divertimento tutto è più facile.
“Tra i prossimi impegni per preparare i giochi olimpici europei – spiega D’Andrea – sono i campionati europei di qualificazione al quella che sarà la prossima olimpiade di Parigi. Diciamo il primo tassello più importante del quadriennio”.
“Sicuramente – racconta Irma Testa – l’incontro che mi ha portato a vincere la medaglia di bronzo alle Olimpiadi. Salire sul podio olimpico è un’emozione indescrivibile, è qualcosa che ogni atleta spera e sogna nella propria carriera. L’ultimo quello che mi ha fatto conquistare la medaglia d’oro ai mondiali. Dicamo che non è per la vittoria ma è per il coronamento di un corso importante”.
“Irma può arrivare dove vuole – dice il tecnico Riccardo D’Andrea – non ha confini e non ha limiti in questo sport. Tutto quello che vuole raggiungere lo raggiungerà basta che lo decida lei”.
“Ho diversi sogni – racconta ai microfoni di Assisi Sport la campionessa – ma non dico quelli sportivi perché sono molto scaramantica. Un altro sogno è vedere tante bambine nelle palestra di pugilato e far duventare il settore femminile alla apri di tanti altri sport più feequentati da ragazze e da bambine”.
“Questo è un centro consolidato – spiega il presidente onorario FPI Franco Falcinelli – funziona dal 1988 per la preparazione olimpica dei nostri azzurri e per le varie competizioni internazionali di massimo livello e training camp con nazionali starniere di grande prestigio”.
“Il campionato femminile è di recente istituzione – continua Falcinelli – in Italia è stato introdotto nel 2001, Irma rappresenta il top dell’atleta cui io avrei aspirato di allenare per le capacità, abilità, determinazione e volontà di arrivare al massimor isultto. Atlete di grande prestigio e persona di ottima cultura, è una bella immagine per il pugilato femminile italiano”.
“Stiamo aspettando risultati importanti dalle squadre azzurre – conclude Franci Falcinelli – che verranno spero dagli European Games utili per le qualificazioni alle Olimpiadi di Parigi. In campo professionistico ancora non abbiamo trovato il protagonista che possa ritornare a trascinare l’entusiasmo dei tifosi e finché non ci sarà un degno spazio sui mass media”.
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